Diamanti sintetici - La Baia dei Gioielli - Gioielli a Valenza
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Diamanti sintetici

Diamanti sintetici

La Migliore Imitazione del Diamante

Moissanite, è questo il nome di una gemma sintetica conosciuta nell’ambiente gemmologico come la migliore imitazione del diamante.

La Baia dei Gioielli NON tratta nessun tipo di Pietra sintetica!

Moissanite:
Durezza. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9
Indice di rifrazione. . . . . . . . . . . . . 2,65 – 2,70
Peso specifico. . . . . . . . . . . . . . . . .3 , 2

La Moissanite sintetica ( la formula chimica è SiC, carburo di silicio ) è una nuova gemma che attualmente rappresenta la migliore e più convincente alternativa al diamante.
Sebbene la Moissanite esista in natura solo d’origine meteoritica, non è mai stato ritrovata in dimensioni tali da poter essere sfaccettata.
Come sempre accade con l’introduzione di una nuova gemma sintetica, si è verificato anche con la Moissanite un considerevole riflesso nel mercato della gioielleria.

Sono passati 23 anni da quando, nel 1976, la zirconia cubica è stata introdotta nel mercato come ottimo simulante il diamante. Questo probabilmente è il più lungo periodo in cui una gemma sintetica simulante il diamante abbia regnato incontrastata nel mercato della gioielleria, senza che altri sostituti siano riusciti ad imporsi validamente.
Tutte le altre imitazioni del diamante hanno deficienze significative; ad esempio lo spinello sintetico, lo zaffiro incolore e il granato di ittrio e alluminio ( YAG ) sono molto meno brillanti; il rutilo sintetico e il titanato di stronzio ( ST ) sono troppo teneri; il granato di gadolinio e gallio ( GGG ) e la zirconia cubica hanno un alto peso specifico e dei riflessi metallici molto diversi dal diamante.
Al contrario, la Moissanite ha, mettendo alcuni valori a confronto: l’indice di rifrazione non molto più alto di quello del diamante (2,65/2,69 contro 2,42 );
la dispersione alta ( 0,104 ) ma non troppo eccessiva come il titanato di stronzio ( 0,190 ), mentre nel diamante è 0,044;
il peso specifico leggermente più basso di quello del diamante ( 3,22 contro 3,52 );

una durezza (9,25 ) seconda solo al diamante ( 10 );
una resistenza superiore a quella del diamante perché non presenta una pronunciata sfaldatura ottaedrica secondo il piano { 111 }; tuttavia può essere relativamente debole secondo il piano { 0001 }. La Moissanite sintetica presenta una significativa birifrangenza ( 0,043 ), minore di quella dello zircone naturale ( 0,059 ), e di quella altissima del rutilo sintetico ( 0,330 ). Quest’ effetto non è facilmente rilevabile perché le pietre sono tagliate perpendicolarmente all’asse ottico.
Guardando perpendicolarmente attraverso la tavola della gemma quindi, non vedremo lo sdoppiamento nella zona della tavola e dell’apice; questo è visibile solo osservando dalla tavola la riflessione delle faccette del padiglione oppure, con notevole difficoltà, guardando attraverso la cintura della pietra.

La ditta americana Charles & Colvard Inc detiene due brevetti in esclusiva mondiale ( Hunter e Verbiest 1998 ) per la produzione della Moissanite sintetica. Anche il tester per l’identificazione della Moissanite prodotto dalla Charles & Colvard Inc è stato brevettato a livello mondiale nel luglio del 1998. Attualmente è in fase di studio la crescita della Moissanite sintetica politipo 15 R che presenta un bel colore giallo intenso.
La Charles & Colvard Inc ha avviato la distribuzione della Moissanite sintetica ad un limitato numero di distributori in America e nel mondo nel 1998.

La storia della Moissanite
La possibilità di realizzare la crescita di un singolo cristallo di carburo di silicio è stata studiata per quasi un secolo per tre motivazioni:

  1. Perché è un abrasivo molto duro, secondo solo al diamante.
  2. Perché ha delle caratteristiche elettriche particolari che lo rendono utile per l’industria dei semiconduttori.
  3. Perché è utilizzabile come gemma per gioielleria dato che le sue proprietà fisiche la rendono unica e simile al diamante più di ogni altro materiale conosciuto.

Le potenzialità della Moissanite sintetica utilizzabile come gemma sono state descritte in diversi articoli comparsi in molte riviste di gemmologia fin dal 1948.
Tuttavia nel 1980 Kurt Nassau, un famoso gemmologo americano esperto in gemme di sintesi, scrisse che nonostante molti decenni d’intensi sforzi, gli scienziati non erano riusciti a controllare né il colore né la crescita di cristalli singoli di Moissanite con caratteristiche tali da permettere un uso gemmologico e tecnologico.
Solo recentemente si è riusciti a controllare il colore e la crescita del cristallo di Moissanite sintetica: finalmente si è arrivati a produrre una pietra trasparente utilizzabile per la gioielleria. Un primo studio sul carburo di silicio ( chiamato talvolta anche silicoide di carbonio ) fu realizzato da Mellor nel 1929. Ma fu Edward Acheson che, nel 1893, per primo evidenziò la sua durezza e le sue potenzialità come abrasivo. Egli lo scoprì accidentalmente, mentre tentava di sentetizzare diamante facendo passare una forte scarica elettrica tra due elettrodi di carbone attraverso una miscela fusa di carbonio, argilla e silicato di alluminio.
Chiamò la sostanza scoperta ” CARBURUNDUM ” – più tardi diventerà il suo nome più comune – perché all’inizio pensò si trattasse di un composto di carbonio e corindone (Al2 O3 ) e anche perché la sua durezza era intermedia tra quella del corindone e del diamante.
Successivamente ottenne un risultato migliore usando una miscela di carbonio e sabbia silicea. Questo metodo è conosciuto come “procedimento Acheson ” ed è oggi normalmente usato per produrre carburo di silicio per abrasivi o per altri usi. Nel 1904 il premio Nobel per la chimica Henri Moissan scoprì per la prima volta il carburo di silicio naturale nel meteorite del canyon Diablo in Arizona. Kunz nel 1905 scelse il nome di ” Moissanite ” per questo materiale in onore del suo scopritore.

Fabbricazione del cristallo di Moissanite
Per molti decenni – fino dal 1960 – sono state studiate molte tecniche per fare crescere cristalli sintetici di Moissanite.
Di questi processi solo quello di sublimazione con inseminazione derivato dal “Lely ” ha dimostrato la possibilità tecnica di controllare la crescita di un grosso cristallo singolo di Moissanite.
Non si può ottenere la crescita di cristalli di Moissanite da una miscela fusa perché il materiale inizia a decomporsi a 2830 C°, molto prima che la miscela si sciolga.
Con il procedimento di tipo ” flux ” si sono prodotti cristalli sottili di beta-carburo di silicio in forma cubica alla temperatura di 1700 C° da una miscela fusa di carburo di silicio, nickel, cromo e altri metalli in lega. Il sistema a trasporto di vapori a 1800 C° è stato usato per ottenere film sottili.
Con il processo di cracking gassoso chiamato ” decomposizione pirolitica di Van Ankel ” vari elementi volatili contenenti silicio e carbonio passano su una spirale rovente di tungsteno: su questa la Moissanite si deposita in piccoli cristalli. Il processo ” Lely ” usa la sublimazione. In un primo tempo il carburo di silicio è vaporizzato e, successivamente, si condensa senza passare dallo stato liquido. Per questo suo originale procedimento Lely ( 1955 ) usava un cilindro fatto di carburo di silicio cavo all’interno, inserito in un crogiuolo sigillato e riscaldato a 2500°. Il cristallo di Moissanite cresce all’interno del cilindro.
Molte modifiche sono state tentate e applicate a questo processo per controllare meglio la purezza e la crescita dei vari politipi; in particolare l’uso di un tubo sottile di grafite porosa che riveste la cavità centrale permette di controllare meglio la temperatura, l’atmosfera e la pressione.
La funzione del tubo di rivestimento è di controllare il grado di sublimazione e quindi la crescita del cristallo. Il procedimento finale, derivato da quello realizzato da Lely, è stato brevettato da Davis, Hunter e Carter nel 1990 e prevede la crescita a partire da un cristallo seme. Successivamente, nel 1998, gli stessi scienziati hanno depositato un brevetto per l’ottenimento di Moissanite incolore.
Dall’aprile del 1999 si producono boule monocristalline di 75 mm di diametro e 50 mm di altezza. Attualmente è possibile produrre Moissaniti tagliate di buona qualità di 28 mm di diametro e di 380 ct di peso.

I cristalli vengono prodotti dalla ditta CREE Inc e venduti in esclusiva alla Charles & Colvard Inc che provvede al taglio e alla commercializzazione della Moissanite come gemma da gioielleria. Gran parte della Moissanite prodotta dalla CREE Inc viene utilizzata per uso elettronico ( chips, transistor, led blu ecc. ).

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